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GENNARO SCHEMBRI

Odissea - Transiti in videomapping

Abstract

Il videomapping è una tecnica di videoproiezione che permette di “animare” le superfici di un oggetto tridimensionale reale. Alla base di questa tecnica c’è l’anamorfosi, praticata già nel Rinascimento da Leonardo Da Vinci. Nulla è lasciato al caso: prospettiva, punto di vista, posizionamento del videoproiettore, assenza di fuoricampo, sono tutti elementi che vanno attentamente ponderati in fase di progettazione della mappatura al fine di conferire allo spettatore un profondo grado di immersione nell’opera. Nel videomapping “Odissea”, i vari approdi di Ulisse sono intesi nell’accezione di “transiti” (mete di passaggio), soglie, limiti, frontiere il cui attraversamento è conseguente al superamento di “prove”. Le prove cui è sottoposto l’Ulisse del videomapping riguardano: i Lotofagi, i Ciclopi, Circe, l’Ade, le Sirene, la gara con l’Arco. Ogni fase è intervallata dal viaggio verso un nuovo approdo, rappresentato dalla metamorfosi dello spazio monumentale in dispositivo di viaggio. Ulisse, il soggetto che racconta, il Polytropos, il multiforme, colui che vuole vedere sempre, corrisponde all’apparato di proiezione; i Feaci, immobili e in silenzio durante la sua apparizione nella sala, sono gli spettatori del videomapping.