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ETTORE SESSA

La rinascita del mobilificio Ducrot nell’Italia del «Miracolo Economico» attraverso la documentazione dell’archivio d’impresa

Abstract

All’inizio degli anni Cinquanta il rilancio aziendale del mobilificio Ducrot di Palermo comprende anche la riaffermazione nel settore degli incarichi per gli arredi di sedi istituzionali pubbliche e private, di strutture alberghiere e di locali pubblici. In questo settore, denominato nella documentazione d’impresa Arredi particolari, le scelte dell’Ufficio Tecnico sono orientate ad una cauta modernità, sovente inizialmente con richiami novecentisti. L’impresa, sebbene ormai solita avvalersi del contributo di qualificati progettisti esterni (fra i quali, oltre ai nomi di Luigi Ciarlini e di Amedeo Luccichenti con Vincenzo Monaco, ricorrono i nomi di Bruno Munari, Gustavo Puitzer-Finali, Guglielmo Ulrich e, in ambito palermitano, di Michele Collura e Antonio Santamaura) e della collaborazione di artisti di primo piano (fra cui Edoardo Alfieri, Alberto Burri, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Emanuele Luzzatti, Mario Mafai, Edgardo Mannucci, Marcello Mascherini, Fausto Pirandello, Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Emilio Vedova e Giovanni Zoncada), non perseguirà più autonomamente un’originale politica culturale come nel primo e, poi nuovamente, nel quarto decennio del XX secolo. Negli anni del «Miracolo Economico» l’impresa prevalentemente si limita a registrare, con garbato gusto interpretativo e dosate proposte originali, gli esiti dei nuovi orientamenti della cultura della progettazione industriale degli arredi. In effetti il grande concorso di artisti “innovativi”, e non più solo figurativi, nella definizione artistica degli interni del transatlantico Leonardo da Vinci, come del resto in altri simili incarichi successivi, è oramai dovuta a scelte maturate in altri contesti. Svanito il miraggio del «Miracolo Economico» italiano inizierà per la fabbrica un lungo periodo di crisi, durante il quale, con alterne fortune aziendali ma sempre con alto livello tecnico, praticherà ancora il settore dei grossi incarichi, senza tuttavia scongiurare la definitiva chiusura dell’attività nel 1970.