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ETTORE SESSA

LE OFFICINE DUCROT NELLA DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE DE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO

Abstract

La fabbrica Ducrot svolse un ruolo di primo piano nella cultura della produzione industriale italiana e dell’area mediterranea, almeno fino alla metà del XX secolo; fu, infatti, fra i primi mobilifici in Europa a perseguire una mediazione fra profitto e ricerca artistica; l’impresa palermitana riuscì ad imporsi anche sul mercato internazionale sia con la produzione di mobili e arredi completi di qualità sia con la realizzazione di arredi e decorazioni per gli interni di grandi alberghi, sedi istituzionali, transatlantici, prestigiose residenze ed esclusivi locali pubblici. Il definitivo salto di qualità nell’organizzazione produttiva si verifica nel biennio 1902-03 anche in seguito all’assunzione da parte di Ernesto Basile del ruolo di Direttore Artistico della produzione. Significativo dell’orientamento culturale modernista ed anche della strategia commerciale di Vittorio Ducrot è il coinvolgimento per particolari settori della produzione di mobili e di arredi, anche se limitatamente alla prima decade del XX scolo, di artisti, attivi in Sicilia, soliti collaborare con Basile, come Ettore De Maria Bergler, Michele Cortegiani, Luigi Di Giovanni, Giuseppe Enea, Gaetano Geraci, Salvatore Gregorietti e Antonio Ugo. La puntuale documentazione fotografica dell’Archivio Ducrot non solo della produzione (sia di quella per il mercato sia di quella del settore degli “Arredi Particolari”, soprattutto navali) ma anche dell’organizzazione produttiva (dagli stabilimenti alle fasi di lavorazione, dalla partecipazione alle esposizioni all’organico dei dipendenti, dai macchinari ai magazzini di vendita) attesta, peraltro, l’alto livello di “cultura dell’impresa” perseguito con coerenza dall’inizio del XX secolo fino alla conclusione del Miracolo Economico.