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ETTORE SESSA

Il Sacrificio e la Vittoria nella cultura del progetto in Sicilia durante il Ventennio

Abstract

Nel triennio che precede la Marcia su Roma si assiste in Sicilia al proliferare di iniziative definibili “minori” finalizzate alla commemorazione del sacrificio di quanti, partiti dall’isola e dai suoi arcipelaghi circostanti, erano andati a morire nei vari teatri di guerra del primo conflitto mondiale. Si trattò nel complesso, per il popolo siciliano, di un contributo in termini di vite umane davvero impressionante. La ricaduta sulla società siciliana si manifesta con un ampio ventaglio di iniziative per onorare la memoria del sacrificio. Solo in un secondo tempo si assiste ad un rilancio celebrativo che ha nell’esaltazione della Vittoria il tema centrale, sovente supportato dall’evocazione dell’eroismo attraverso una diversificata gamma di allegorie. Se quest’ultima categoria, innegabilmente tarata su parametri di ufficialità, può beneficiare di adeguati supporti economici istituzionali e, quindi, dell’opera di artisti e progettisti di un certo rilievo (oltre che di esecuzioni di maggior pregio), la prima stagione di targhe e di piccole opere (monumenti, cippi e sepolcreti) si manifesta, invece, come risultante di un fenomeno corale “dal basso”, con poche espressioni di qualità sul piano artistico. In prevalenza la categoria delle opere dedicate alla memoria del sacrificio potrà vantare l’interessamento da parte di autorevoli esponenti della molteplice compagine artistica siciliana solo a partire dal 1922. In realtà questi risvolti rientrano in un fenomeno comune a tutte le regioni italiane del primo dopoguerra, persino nel caso del ristretto nucleo di quelle che condividevano il triste primato siciliano per numero di caduti e mutilati. Alcuni degli allievi della cosiddetta “Scuola di Basile” (tardivamente così ricordata con lode da Gustavo Giovannoni proprio in occasione della commemorazione di Basile) avrebbero intrecciato occasionali rapporti (artistici o professionali) con singoli componenti di questo nucleo di artisti; fra questi Camillo Autore (Palermo 1882 – Merano 1936), Salvatore Caronia Roberti (Palermo 1887 - 1970), Francesco Fichera (Catania 1881 - 1950) e Giovan Battista Santangelo (Palermo 1889 - 1966).