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ETTORE SESSA

Salvatore Cardella e il Futurismo in Sicilia

Abstract

Il Futurismo in Sicilia vive un’intensa stagione di creatività interdisciplinare a partire dall’immediato primo dopoguerra. In un clima culturale certamente non più propositivo come nella tarda Belle Èpoque, una ristretta compagine di pittori, scultori, poeti, musicisti, giornalisti e scrittori rilancia quei rari segnali di tensione artistica che, quasi a ridosso del primo conflitto mondiale, avevano manifestato affinità con la rivoluzione estetica del Movimento Futurista. In questo contesto artistico dinamico, anche se alquanto eterogeneo ed evanescente, Salvatore Cardella (nato a Caltanissetta il 24 giugno del 1896) è l’unico fra gli architetti e gli ingegneri formatisi in Sicilia a maturare un’autonoma esperienza progettuale di orientamento futurista, anche se affetta da inquietudini e derive compromissorie.