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DOMENICA SUTERA

Il terremoto del 1542 in Val di Noto come occasione di rinnovamento: un quadro di insieme

Abstract

Tra i numerosi eventi distruttivi che hanno coinvolto il territorio siciliano in età moderna, il terremoto del 1542 in Val di Noto si presenta come una catastrofe di entità ancora oggi indecifrabile e poco indagata per i danni subiti dagli edifici monumentali sia delle grandi città che dei centri minori colpiti, ma soprattutto per le ripercussioni successive. Questo terremoto si innesta in particolar modo in un periodo cruciale della storia siciliana, in cui le maggiori apprensioni sono rivolte soprattutto alla minaccia rappresentata dalle incursioni nemiche nell’isola. Studiare l’ambito cronologico e il contesto territoriale in cui si inserisce il terremoto del 1542 significa infatti cogliere contemporaneamente due filoni di ricerca paralleli e talvolta sovrapponibili che caratterizzano la prima età moderna in Sicilia, dal momento che le “reazioni” al nemico o all’evento sismico si rivelano talvolta coincidenti soprattutto nelle intenzionalità di ammodernamento. In tal senso il sisma del 1542 può essere interpretato come strumento di accelerazione di processi di cambiamento che finiscono per orientare anche il gusto e il linguaggio in architettura.