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ANDREA SCIASCIA

Distanza e Dispersione. Il passato per il futuro

Abstract

Dopo un anno, da quando il virus ha fatto la sua comparsa in Cina, l’impressione generalizzata che si ha è quella di un recupero di esperienze pregresse per cercare di comprendere un futuro ignoto e molto pericoloso. In realtà, per quanto si interroghi il passato, si apre una fase di sperimentazione che ha i caratteri di una navigazione in mare aperto in cui la rotta sembra essere tracciata con pochi elementi di riferimento. Questo periodo di incertezza porta con sé un fenomeno del tutto nuovo se l’inerzia della città, che ha resistito senza mostrare alcuna crepa all’avvento delle nuove tecnologie e soprattutto alla diffusione di internet, oggi sembra in crisi a causa del combinato disposto della pandemia e della concreta realizzazione del lavoro a distanza. Tale doppia condizione ha messo in discussione la capacità attrattiva delle grandi città e dei sistemi metropolitani. Sta mutando quella attrazione che sembrava immodi cabile perché il sistema dell’abitare ha subito un impulso generato da una energia centrifuga contrapposta a quella impetuosa di segno opposto che, in due secoli, ha alimentato senza sosta l’inurbamento. Per la prima volta si altera la “gravità terrestre” dando vita ad una dinamica che modi ca quel movimento a senso unico verso i grandi centri.