Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

ANDREA SCIASCIA

Invenzione, composizione e tempo nell’architettura di Giuseppe Samonà; Invention, Composition and Time in the Architecture of Giuseppe Samonà

Abstract

Una riflessione su alcune costanti presenti nell’opera di Giuseppe Samonà deve anticipare un approfondimento dedicato esclusivamente alle centrali termiche realizzate in Sicilia dal 1955 al 1962. Si vogliono inquadrare le ragioni di alcune scelte senza per questo avere la pretesa di raggiungere un’esaustività critica rispetto alle molte questioni offerte dall’ampia produzione teorica e progettuale di Samonà. Se si osserva l’architettura di Samonà, in termini di invenzione e composizione ci si accorge come la cosiddetta “rivoluzione miracolosa”, non è una frattura ma una sorta di aggiornamento nel “già costruito” preso a riferimento. Il procedere di Samonà assoggettando frammenti e il rielaborare teorie precedenti sembrano tratteggiare la figura di un progettista-docente che ripone una parte consistente della propria originalità, nella denuncia degli anelli di congiunzione con una tradizione precedente. Da quest’anticipazione teorica, s’inizia a riflettere sulle centrali termiche realizzate ad Augusta e Termini Imerese, per le quali, è bene ricordarlo, Samonà parla, in modo esplicito, di nuova monumentalità. Le centrali termoelettriche di Augusta e Termini, in modo diverso quella di Trapani, sembrano essere la circostanza dove alcune tensioni si sciolgono e dove il moderno è realmente un "modus hodiernus" per tenere indissolubilmente legati passato, presente e futuro.