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ANDREA SCIASCIA

Il fuoco e la casa

Abstract

Il saggio riflette sull’interazione tra il fuoco e l’architettura e, rispetto a questa prospettiva critica, recupera come incipit il libro del 1851 di Gottfried Semper, I quattro elementi dell’architettura, nel quale basamento, fuoco, recinto e tetto, prima che parti costruttive, sono l’esito di comportamenti umani. Le teorie di Semper, recepite dalla Chicago School, tra la metà e la fine del XIX secolo, sono alla base di molte abitazioni di Frank Lloyd Wright nelle quali il camino costituisce il fulcro di irradiazione del calore, della luce e, soprattutto, dello spazio. In queste case prese in considerazione, quasi tutte progettate per facoltosi committenti, il fuoco assume quindi un ruolo simbolico–spaziale mentre il ‘focolare’ per la preparazione dei cibi trova luogo in cucina. Il ruolo subalterno di questo ambiente è riscattato dalla famosa Frankfurter Küche di Margarete Schütte- Lihotzky che, di fatto, è determinante nella realizzazione delle Siedlungen di Francoforte di Ernst May. Nella parte conclusiva del testo, la riflessione propone un’analogia tra casa e chiesa e tra fuoco e luce prendendo in considerazione la tipologia della ecclesia sine tecto, nella quale è netto il contrasto tra la parte in ombra del presbiterio, nella quale trova posto l’altare, e l’aula interamente sub divo. Attraverso alcuni progetti didattici si dimostra l’attualità di questa speciale chiesa che, in modo esemplare, fa comprendere la differenza architettonica e liturgica tra Ecclesia e tempio.