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ANDREA SCIASCIA

La necessità di Incipit Lab.

Abstract

Quale è la linea di confine fra un insegnamento ex cathedra e un laboratorio? In cosa la didattica della progettazione architettonica differisce da altri tipi di insegnamento? In che modo la teoria dell’architettura è presente in un laboratorio di progettazione architettonica? E quale interazione si stabilisce con le altre discipline? L’elenco delle domande potrebbe essere infinito e, soprattutto, a ciascuna di esse si dovrebbe aggiungere un quid specifico, relativo alle peculiarità dell’anno in cui la materia è offerta. Tali quesiti assumono un particolare rilievo se l’attenzione si ferma sull’avvio del percorso universitario, periodo in grado di indirizzare e influenzare le annualità successive. L’importanza del tema ha suggerito l’opportunità di sviluppare un coordinamento nazionale dei laboratori di progettazione architettonica di prima annualità, denominato Incipit Lab., per verificare come, nei corsi di laurea in Architettura e in Ingegneria Edile-Architettura delle Università italiane, si delinei questo insegnamento. La necessità di attuare un coordinamento nazionale, in realtà, amplifica un’impostazione voluta a Palermo da Pasquale Culotta, che trovava, nella collaborazione fra docenti della stessa annualità, una delle ragioni fondanti della didattica di architettura dopo la riforma universitaria dei primi anni Novanta del XX secolo.