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ANDREA SCIASCIA

Michele Cometa, Il Trionfo della Morte. Un’allegoria della modernità

Abstract

La lettura del libro di Michele Cometa sull'affresco il Trionfo della Morte, esposto presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, è affrontata attraverso l'individuazione di due sentieri di indaginedue sentieri solo apparentemente paralleli. Quali sono le due piste? Una è dedicata all’Ékphrasis, cioè alla descrizione delle immagini; l’altra alla fine, alla conclusione, alla morte. Questi due itinerari trovano nella dimensione del tempo, o se si vuole nella sua negazione, l’humus comune. L’affresco realizzato per l’Ospedale nuovo di Palazzo Sclafani occupa, dai primi anni Cinquanta del XX secolo, la parete di fondo della chiesa di Santa Maria della Pietà annessa a palazzo Abatellis, divenuto, grazie al mirabile intervento di Carlo Scarpa, Galleria Regionale della Sicilia [pp. 21–22]. A Scarpa si affiderà la conclusione di queste considerazioni nell’inevitabile connubio tra arte e architettura.