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ANDREA SCIASCIA

Il piccolo nel grande, il grande nel piccolo. Gli adeguamenti liturgici di Culotta e Leone The small in the big, the big in the small. Culotta and Leone’s liturgical adaptations

Abstract

Una esplorazione degli adeguamenti liturgici di Pasquale Culotta e Giuseppe Leone conduce a comprendere in che modo la loro riflessione sulle architetture per il culto cristiano cattolico sia parte integrante della sperimentazione progettuale incentrata sul rapporto architettura-città. Nel saggio si specifica in cosa consista il lavoro di adeguamento rispetto alle indicazioni formulate nel Concilio Ecumenico Vaticano II (1963). Ci si sofferma sulle peculiarità della liturgia rinnovata: il valore "processionale" dello spazio ecclesiale e la relazione immanente-trascendente, a scala architettonica e urbana. In seguito si approfondiscono, "caso per caso", la riconfigurazione dell'ambone del Duomo di Cefalù, gli adeguamenti della SS. Trinità, del Presbiterio della Cattedrale di Pisa, delle Cattedrali di Piazza Armerina, di Bergamo, di Trani e il progetto dell'altare della Cattedrale di Mazara del Vallo. Il saggio mette in luce come la ricerca progettuale di Pasquale Culotta e Bibi Leone sugli adeguamenti liturgici, condotta con raro rigore, esplora il nodo di tale questione e si allarga a quell’intorno geografico che qui ha depositato l’essenza di un’idea dell’architettura incomprensibile senza la comprensione dei luoghi. Si tratta di un lavoro che pone ancora un problema irrisolto, quello della specificità dell’architettura siciliana, del perché della sua “diversità” e del suo vigore giovanile che molte opere recenti di architetti locali mostrano al massimo livello. Il loro modus operandi, sempre teso a porre in essere relazioni tra architettura e contesto, si è ulteriormente inverato nei progetti di chiese divenute, nei loro ragionamenti, degli straordinari fulcri urbani. Architetture indispensabili per la definizione di labili tessuti periferici, e per lo svelamento di interazioni fra parti di città contigue eppure, reciprocamente afone. Tale approccio, volto a connettere, ha costituito una costante fondamentale nella loro esperienza della progettazione.