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ADRIANA SARRO

DESIGNING THE NEW LANDSCAPES BETWEEN MIGRATION AND PERMANENCE. INTERNATIONAL ITINERANT DESIGN SEMINAR VILLARD: PROJECTS FOR STRATEGIC TERRITORIES

Abstract

Al giorno d'oggi, le condizioni di emergenza che investono i luoghi interessati dai flussi migratori che attraversano il Mediterraneo intercettano piccole e grandi aree urbane. Queste sono spesso già territorialmente compromesse, sia da un punto di vista economico, sia in quanto parte di piani di rigenerazione urbana. Su di esse grava il peso di un costante stato di "attraversamento". Questo fenomeno comporta quantità numeriche che non possono o non hanno il tempo di essere assorbite. Queste aree diventano, quindi, luoghi di transito in costante stato di concentrazione e, paradossalmente, di abbandono. Ma se l'arte, nelle sue svariate forme, sta costruendo una memoria degli eventi, all'architettura è affidato il compito di ricostruire vite e luoghi: vite che possono essere riconosciute nel paesaggio mediterraneo e luoghi che possono trovare, in un evento esterno non individualmente pianificato, l’occasione di una possibile resilienza. In questo senso, le ipotesi di recupero relative a spazi irrisolti, nonché a edifici dismessi o sottoutilizzati e la possibilità di risolvere i problemi legati alla situazione attuale, possono innescare processi di rigenerazione urbana nonché percorsi più complessi legati all'economia e alla cultura mediterranea e rispondono a un tempo al tema più generale dell’abitare contemporaneo nel rapporto tra paesaggio e architettura. Il progetto di ricerca oggetto del seminario internazionale Villard nelle sue ultime due edizioni (XVI-XVII), ha indagato due condizioni insediative nell’area mediterranea, profondamente diverse per dimensione, ruolo e carattere: Pozzallo sito di sbarco in Sicilia, nell'estremo sud luogo in difficoltà e luogo di incontro e Napoli, esempio di una forma stratificata di contaminazione culturale, "città porosa" che tende ad assorbire conflitti e contraddizioni che rimangono latenti, non gestiti, ma che, comunque, non creano barriere, almeno non quelle visibili. Due realtà urbane e portuali che sono sempre state "aree strategiche" di "sbarco". Entrambi punti di partenza di nuovi esperimenti legati all’ abitare e alla riqualificazione urbana, che l'attuale condizione globale richiede.