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LAURA RESTUCCIA

Un nuovo capitolo della Letteratura italiana

  • Autori: Restuccia, L
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • Parole Chiave: Letteratura, Migrazione, Italia
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/59727

Abstract

Durante gli ultimi trent’anni l’Italia è divenuta polo di attrazione di un crescente flusso immigratorio che ha comportato un repentino cambiamento del suo tessuto sociale. A partire dai primi anni Novanta del secolo scorso, alcune di queste persone hanno avvertito il bisogno di raccontare la realtà dell’immigrazione e hanno scelto di farlo attraverso il canale della scrittura. La lingua italiana si pose come il primo degli ostacoli da superare sul percorso d’integrazione poiché questi immigrati erano incapaci di esprimersi nella ‘lingua di Dante’ benché fossero mediamente dotati di un alto grado di istruzione. Rispetto a tale difficoltà, la collaborazione a più mani tra stranieri e Italiani dalla quale sono nate le prime opere, è sembrata la soluzione più immediata e funzionale. Dopo una breve fase iniziale, alcuni autori, in Italia da molti anni, decisero di scrivere direttamente nella nostra lingua. Se in una prima fase le tematiche affrontate erano di tipo strettamente testimoniale, in una seconda fase gli autori presentano temi, pur sempre soprattutto autobiografici, legati alla stabilità, alla vita quotidiana, e talora anche al ritorno al paese natale, fino, poi, ad abbracciare, in alcuni casi, una totale libertà creativa. Se a metà degli anni Ottanta i sondaggi segnalavano una generale indifferenza (o ignoranza) nei confronti del fenomeno migratorio, alla metà degli anni Novanta indicavano atteggiamenti diffusi di repulsione, se non di vera xenofobia. I testi, allora, non godettero più del sostegno e della diffusione assicurata dalle grandi case editrici ma dovettero inerpicarsi lungo un irto sentiero, lo stesso sul quale vive e si muove il volontariato, le organizzazioni non governative, le piccole case editrici e le riviste indipendenti. Il contributo delle donne alla crescita di questa corrente letteraria è fondamentale. Si tratta di un mondo ricco e variegato che rappresenta il 46% del totale censito e quindi quasi in parità numerica con gli scrittori, mentre in Italia la proporzione di donne scrittrici rispetto agli uomini resta intorno al 23%. Si tratta di una letteratura che permette di vedere con occhi nuovi quegli aspetti della nostra società che, a volte, noi Italiani non siamo più in grado di leggere. Si tratta di testi che vogliono dialogare con noi, di una letteratura che fotografa un’Italia al presente, catturando la sua più intima anima e restituendole un’immagine inedita, sgradevole forse a volte per un lettore italiano, ma carica di sorprendenti valenze sociologiche.