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LAURA RESTUCCIA

Geografie letterarie senza frontiere

Abstract

L’esperienza della ‘de-localizzazione’ trova nella scrittura un fecondo luogo di espressione delle istanze più variegate del complesso problema dell’‘incontro con l’altro’, che è d’obbligo oggi indagare nella prospettiva di trovare una dimensione ‘terza’, intersoggettiva, in cui si ingenera la necessità – non sempre soddisfatta – della rinuncia alla esclusiva proiezione del sé. La Letteratura dell’erranza è, allora, il luogo privilegiato per la rielaborazione e la ricostruzione, a partire proprio dalla distanza, di quella memoria storica che, se letta in chiave di discorso plurale, è capace di restituire. Consapevoli della vastità e della estrema variegatura dei temi e dei problemi storico-critici propri alle scritture dell’erranza, gli autori offrono, in questo volume, alcune esemplificazioni delle molte prospettive a partire dalle quali il rapporto tra Storia, Geografia, Antropologia e Letteratura può dischiudere nuovi percorsi critici.