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STEFANO PIAZZA

Dalla quadreria alla cineseria: lo sviluppo della Galleria di palazzo nella Sicilia del Seicento e Settecento

Abstract

Gli studi sulle gallerie nei palazzi nobiliari dell’età moderna in Sicilia, tradizionalmente concentrati sulle grandi opere del Settecento, nell’ultimo decennio sono stati arricchiti di nuovi contributi che hanno iniziato a far luce sulla stagione seicentesca, individuando possibili filoni di nascita e sviluppo di questa tipologia architettonica.L’innesto di questo spazio specializzato, inteso come luogo per l’esposizione delle collezioni d’arte, nelle dimore nobiliari nella capitale del Regno deve comunque essere messo in relazione anche con quel lento processo di inurbamento della nobiltà feudale, ossia l’élite socio-politica del Regno, che, ancora per tutto il Seicento, fu sostanzialmente demandato a poche famiglie interessate all’affermazione politica nel circuito della corte e delle cariche istituzionali, e in ogni caso controbilanciata da una maggiore attenzione verso le grandi dimore feudali che per la maggioranza dei potenti casati parlamentari, rimasero il principale luogo di dimora, di esercizio e celebrazione del potere fino alla fine del XVII secolo. L’indagine sul delinearsi ed affermarsi delle Gallerie andrebbe pertanto estesa anche ai grandi palazzi feudali che, proprio tra Cinquecento e Seicento, vissero la loro stagione architettonica più significativa.