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STEFANO PIAZZA

“In guisa che, senza pennello sembrapure fatta a pennello”: il ruolo del disegno nelle decorazioni in marmi policromi tra Napoli e Sicilia nel XVII secolo

Abstract

L’impiego dei marmi policromi nell’architettura religiosa delle capitali dei regni di Napoli e Sicilia costituisce una delle manifestazioni più eclatanti dell’arte di età barocca nell’Italia meridionale. Il fenomeno siciliano, tuttavia, è stato tradizionalmente interpretato come una filiazione di quello napoletano, definendolo in alcuni casi come “dialetto” della lingua napoletana”, in un’idea precostituita di svalutazione del fenomeno in sé, inteso come risultato del folclore popolaresco. Sulla scia di studi più recenti,che hanno ricondotto il fenomeno nella sfera dell’arte elitaria, valutando con più attenzione i committenti e gli artisti coinvolti,e hanno posto in luce sostanziali gradi di libertà rispetto alle vicende napoletane che, nel corso del XVII secolo, comportarono evidenti diferenze nel processo ideativo e quindi disegnativo delle opere, il contributo analizza il ruolo del disegno nella decorazione a marmi policromi in Sicilia e a Napoli nel Seicento.