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MARCO PICONE

Mappare la qualità della vita a Palermo: gli stili di vita di un centro storico che cambia

Abstract

Il centro storico di Palermo sta attraversando, negli ultimi anni, cambiamenti significativi tanto dal punto di vista fisico quanto per la sua composizione sociale. L’ormai pluridecennale processo di gentrification, iniziato alla fine degli anni ’90, si è intersecato negli ultimi anni con un incremento delle presenze turistiche, dovute anche a grandi eventi (Capitale Italiana della Cultura, Manifesta), e con la forte presenza di cittadini stranieri residenti. Questo contesto così eterogeneo e complesso induce a riflettere sulla questione delle politiche di inclusione, che emerge ogniqualvolta si prendono in considerazione i grandi cambiamenti di composizione sociale e le conseguenti dinamiche del mercato immobiliare: per quali gruppi sociali si può parlare di cambiamenti positivi, e quali invece sono costretti ai margini? Palermo sta (lentamente) risalendo le classifiche legate alla qualità della vita nei centri urbani, non soltanto per gli indicatori economici in crescita, ma soprattutto per l’offerta culturale che promette ai suoi visitatori. Eppure, se i gruppi sociali al suo interno sono così eterogenei, potranno concordare su una visione unica di qualità della vita? O sarà piuttosto necessario ragionare sulle divergenti declinazioni che gli attori sociali restituiscono di questo concetto? Una ricerca attualmente in corso nel centro storico palermitano mira a portare alla luce le potenzialità e i rischi legati ai cambiamenti in atto, con l’obiettivo di scardinare la tradizionale visione di qualità della vita e promuoverne una che non sia legata solo agli aspetti economici, ma che restituisca una visione degli stili di vita di vecchi e nuovi abitanti.