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GIULIA ADRIANA PENNISI

Legislative Drafting e linguaggio: ipotesi di semplificazione del testo normativo

Abstract

l’ipotesi su cui si basa il presente articolo è che la disciplina della linguistica applicata possa dare un valido contributo al miglioramento della scrittura legislativa. recenti studi linguistici dimostrano che i legislative drafters spesso non colgono l’essenza dei concetti politici che hanno il compito di comunicare, proponendo un metodo attraverso il quale questi ultimi possano raggiungere tale obiettivo e di verificarne l’adeguatezza e rispondenza alla volontà del legislatore. l’analisi proposta dagli autori del contributo identifica nella chiarezza, nella precisione e nella univocità gli strumenti necessari al raggiungimento di tale scopo; applica prove linguistiche ad una serie di testi di legge che appartengono alla prassi comune della scrittura legislativa per accertare l’eventuale inadeguatezza concettuale del messaggio veicolato; e conclude che la linguistica sia in grado di fornire un metodo attraverso il quale il legislative drafter possa constatare l’efficacia finale del messaggio prodotto. al fine di rendere i testi specialistici più accessibili in termini di elaborazione e interpretazione, i linguisti propongono la easification delle proposizioni normative, in modo da rendere il testo chiaro, preciso, univoco, onnicomprensivo e il più trasparente possibile in base alle risorse linguistiche a disposizione del legislative drafter. l’articolo prevede inoltre una comparazione fra le easification strategies e le simplification strategies, e i casi in cui ciascuna strategia possa essere applicata con successo a seconda della tipologia del testo e della funzione che esso deve svolgere nelle intenzioni del legislatore.