Il campus come parte di città . Progetti per l’Università di Palermo
- Autori: Palazzotto, E
- Anno di pubblicazione: 2014
- Tipologia: Monografia (Monografia o trattato scientifico)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/97292
Abstract
La manifestazione dei modi propri per un’Università di rapportarsi con la società si esprime anche attraverso le forme e gli spazi dei suoi luoghi; questi sono sempre luoghi particolari, dove si elaborano i pensieri e si sollecitano coscienze e riflessioni di giovani menti in formazione, e dove è possibile incidere, in maniera estremamente significativa, sull’attivazione dei processi partecipativi e di condivisione nei futuri cittadini. La natura dell’esperienza dell’abitare questi luoghi, in un periodo più o meno lungo della propria vita, segna un passaggio fondamentale nella crescita degli individui che li frequentano e nello sviluppo del loro senso di appartenenza (ad una istituzione, ad una società , ad un luogo…). È del resto un dato generalmente acquisito che i compiti dell’Università non si richiudano solo in quelli propri di un’Istituzione specialistica; essa ha infatti anche una funzione più generale, etica e morale, che è quella di fornire un contributo fondamentale al modo critico o acritico in cui un certo sistema sociale vede se stesso e si giudica: grazie alle elaborazioni culturali che anche al suo interno si definiscono, l’Università concorre all’elaborazione, spesso contraddittoria, del cosiddetto senso comune. Una piena attenzione per le condizioni qualitative del vivere l’Università e per le modalità con cui essa si rappresenta al suo interno e al suo esterno (modalità che passano attraverso l’immagine, anche simbolica, che l’Università riesce a trasmettere di sé) costituisce un fondamento ineludibile nelle operazioni di programmazione e di gestione, un alimento essenziale per il suo prosperare e una garanzia di lunga vita futura. Anche se molti di quei valori politici e culturali di rinascita e di fiducia nel futuro, che fino a qualche decennio fa potevano essere attribuiti al progetto di un’Università , si sono dimostrati incompresi, inattuati o sviliti in un triste panorama di decrescita generalizzata, l’Università mantiene tuttavia ancora oggi, come condizione della propria sopravvivenza, l’esigenza di presentarsi quale universo aperto, non autoreferenziale, servizio e specchio della città in cui s’insedia e, nel suo generare e diffondere conoscenza, saldo nucleo di riferimento culturale per il mondo della ricerca e della trasmissione del sapere collettivo. A partire da questa consapevolezza, e nei limiti di un’azione condotta dal punto di vista prevalente della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio, il laboratorio di laurea diretto dal prof. Emanuele Palazzotto ha affrontato, negli anni 2008-2012, la riconfigurazione del ruolo urbano del campus dell'Università degli Studi di Palermo e dei suoi edifici, facendo proprio un interesse che inevitabilmente sorge spontaneo, per docenti e studenti, rispetto ai luoghi del proprio impegno quotidiano di vita e di lavoro e che, nel caso di Palermo, è ulteriormente rafforzato dalle sollecitanti particolarità dell'ambito urbano entro cui il campus insiste. L’acquisizione di coscienza sui temi problematici principali, sui nodi spaziali irrisolti e sulle possibili soluzioni non ancora sondate, ha consentito di comporre un articolato mosaico, controllato alle diverse scale e in cui la singola tessera, pur nella sua autonomia, risulta sempre funzionale al disegno complessivo, suggerendo, descrivendo e rappresentando le potenzialità latenti dei luoghi ad una comunità che questi luoghi frequenta ma che, troppo spesso, non riesce a vivere e ad abitare compiutamente.