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DIEGO PLANETA

PRODUZIONE DI BIOETANOLO DA OPUNTIA FICUS INDICA (L)

  • Autori: Planeta,D; Finoli,C; Saiano,F; Mineo,V;
  • Anno di pubblicazione: 2008
  • Tipologia: eedings
  • Parole Chiave: Ficus-indica,bioetanolo,fermentazione, biomasse.
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/45436

Abstract

Il settote delle "ptoduzioni bio-energetiche" rappresenta oggl un valido strumento per rendere competitive aree che per motlvazioni economiche o perché inquinate, sono state abbandonate. Uutl\zzo di energy crop, proprio in relazione alla crescente richiesta da parte del mercato, potrebbe determinare ricadute assolutamente positive sia sul piano economico che per l'attuazione di adeguati ed efficaci programmi pet la salvaguardia e valorizzazione di parte del territorio delle regioni meditetranee, già struttutalmente in conrlizioni di estrema fragflttà,a mbientale.L o scopo della presente ricerca è di produrre bioetanolo a basso costo risanando contemporaneamente I'ambiente. Infatti i1 fico d'India, Opuntia ficus-indica (I-.) pianta arborescente con enormi potenziilttà, per l'agricoltura e l'alimentazione, è interessante soprattutto nei Paesi aridi, per la sua capacità di sviluppatsi anche in presenza di poca acqua nonché per la sua capacità di crescete in terreni inquinati da metalli pesanti con l'ulteriore vantaggio del possibile fitorisanamento degli stessi terreni. I1 fico d'India è composto dai cladodi comunemente chiamati pale. Di faitle colnvazione e sviluppq il fico d'India potrebbe esserew t:trizzatoa nchep er la produzione di bioetanolo attraversol a fermentazione alcolicad el mateÀahe struffurale dei cladodi. I cladodi sono, infatti, ricchi di fibra grezza la cui idenúficazione e determinazione rappresentano un passaggio chiave nella definizione delle loto caratteristiche at frnr della fermentazione. Per ottenere bioetanolo i cladodi vengono opportunamente trattati enzimattcamente in modo da rendere la cellulosa e l'emicellulosa molecole più semplici e fermentescibili da parte di lieviti selezionattwtjùzzanin enologia e per Ia pantftcazione. Ijelaborazione delle varie parti dei cladodi da pane dei lieviti comporta una trasformazione delle molecole fermentescibili in alcol etilico (etanolo), anidride catbonica e calore secondo l'equazione generale della fermentazione alcolica di Gay-Lussac. Limpianto pilota di produzione di bioetanolo da masse di cladodi di Opuntia ficus-indica è molto semplice e affidabile, costituito da un bioreattore di piccolo volume (circa 5 litri) in cui verranno inserite le differenti parti dei cladodi, successivamentein oculati, pdma con enzimi idrolitici e successivamentec on lieviti selezionatic he effettueranno la fermentazione a)coltca a canco della cellulosa e dell'emicellulosa di cui il cladodo è molto ricco. Il risultato, attuaLmentein coraggiante,è statau na produzione di alcool etilico dt ctca l.4oh.