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ALESSANDRO PURPURA

Autonomia privata, responsabilità e attuazione coattiva del credito

Abstract

Sul versante delle conseguenze dell’inadempimento l’autonomia privata si declina in funzione di autoregolazione della crisi del rapporto obbligatorio, sollecitando in misura crescente la modifica pattizia delle norme sulla responsabilità del debitore ex artt. 1218 e 2740 c.c. e la ricerca di strumenti alternativi alla tutela giurisdizionale, come rivela l’esame delle clausole di liquidazione preventiva del danno e di esonero pattizio della responsabilità, nonché quello dei patti limitativi della responsabilità patrimoniale e dei negozi di autotutela esecutiva del credito. La tradizionale indisponibilità ad opera dei privati delle norme sulla responsabilità e sull’attuazione coattiva del credito, salvo laddove consentito dal legislatore, cede il passo alla possibilità ad opera dei privati di predisporre modelli alternativi, purché non sia espressamente escluso. Tra i fattori in grado di indurre il mutamento di rotta, si annoverano oltretutto quegli interventi normativi volti a precludere la realizzazione del credito residuo rimasto inadempiuto, con l’obiettivo di rivitalizzare il mercato del credito (i “marciani” tipizzati) o di riposizionare il debitore sul mercato (l’esdebitazione).