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ROSARIO NOBILE

Tra pittura, scultura e architettura: una ipotesi differente su Antonino Ferraro de Imbarracochina (1523?-1609?)

Abstract

Il presente contributo indaga sul profilo biografico di una personalità artistica attiva nel secondo Cinquecento in Sicilia: Antonino Ferraro, detto de Imbarracochina. La ricerca, condotta soprattutto sulla lettura filologica dei documenti d'archivio in buona parte già pubblicati dalla storiografia, pone degli interrogativi sulla provenienza del maestro attivo nel campo della pittura, scultura e architettura e autore dell'enigmatica quanto sorprendente decorazione a stucco della cappella Aragona in San Domenico a Castelvetrano (Trapani). Alcuni indizi spingerebbero a individuare per Ferraro un fuoco di provenienza aragonese, nel triangolo compreso tra Teruel, Zaragoza e Tarazona. In questo comprensorio, dove il gesso domina l’attività costruttiva, si trovano la città di Albarracín e il piccolo centro di Barrachina. Si tratta dei luoghi tradotti nei documenti siciliani con Imbarracuchina e le sue numerose varianti? Sono questi i centri da cui provengono Antonino e la sua famiglia? Il ricorso al toponimo di nascita è una consuetudine molto diffusa per chi, tra Quattro e Cinquecento, si trasferisce in altri luoghi. Quanto stiamo lentamente evidenziando è certamente solo una ipotesi, ma contiene in sé la spiegazione a molti annosi quesiti.