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ROSARIO NOBILE

Guarini e la Sicilia

Abstract

La Sicilia del Seicento nella storiografia guariniana appare oggi un mondo ancora poco conosciuto e condizionato dalla percezione di una lontananza dalle capitali dell'avanguardia artistica, i presunti ritardi, il sociologismo schematico che delinea per il XVII secolo decadenza e perifericità. In realtà nei quattro anni di soggiorno a Messina (1657 e il 1662) e in Sicilia bisogna rintracciare una consistente parte di formazione, attività, produzione che può essere spiegata attraverso l'intreccio di tre argomenti diversi da esaminare: i progetti elaborati dall’architetto teatino in questo intervallo (la chiesa della Santissima Annunziata e la chiesa dei Padri Somaschi a Messina); le suggestioni desunte dal contesto che hanno colpito e influenzato Guarini durante e dopo l'esperienza siciliana attraverso la conoscenza di opere significative (la facciata piramidale di San Matteo a Palermo; l'impianto centrico con deambulatorio della scomparsa chiesa di Santa Lucia al Borgo a Palermo; la soluzione ad archi intrecciati della cupola e la struttura telescopica della composizione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Forza D'Agrò); infine, lo studio della sua eredità in ambito locale.