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STEFANO MONTES

Il senso del vivere, ovvero la vita come oggetto di studio antropologico

Abstract

Si può considerare l’esistenza un campo antropologico a tutti gli effetti? È fuor di luogo parlare di campo – esotizzante o meno che sia – a proposito di esistenza? Quali strumenti teorici utilizzare al fine di cogliere il senso dell’esistenza? In questo saggio, si focalizza l’attenzione sulla nozione di esistenza e sulle componenti che la caratterizzano in relazione ad altre nozioni ugualmente importanti in antropologia quali cultura, esperienza, potere, sapere, etc. Il tentativo è di trovare risposte mettendo a fronte questioni centrali in antropologia in modo non oppositivo bensì per tratti continui e/o discontinui: ‘religione come senso quieto del vivere’ e ‘ribellione ai codici dominanti’, ‘morte come forma di scansione temporale che conferisce senso per discontinuità’ e ‘vivere come forma di divenire d’ordine continuo’, ‘esistenza come ciclo indisciplinato’ e ‘esistenza come fase ritualizzata di passaggi per discontinuità’, ‘esistenza vulnerabile’ e ‘esistenza d’impegno’, ‘esistenza vissuta per rapporti di causa/effetto’ e ‘vita come erogazione d’imprevisto’, etc.