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FRANCESCO MANGIAPANE

In rete la cucina è politica. Alcuni modelli di analisi e uno studio di caso.

Abstract

Gastronauti e chowhounds, ghiottoni, gourmand e gourmet, in una parola foodies: l’attuale megatrend culinario deve molto alle pratiche di socializzazione su Internet. Di cibo, in rete, si comincia a scrivere fin da subito (i board di Chowhound, per esempio, aprono i battenti già nel 97), la qual cosa dice anche molto su quanto la “grande conversazione” sia debitrice del discorso gastronomico. Il cibo e le chiacchere su Internet si presentano, infatti, come intrinsecamente legati, classico binomio inscindibile. In tutto il mondo, blogger e storyteller culinari diventano, pertanto, autori di culto, in grado di generare schiere di fedeli lettori pronti a seguire il proprio beniamino ovunque, su Internet (leggendo e commentando il suo blog), in libreria (acquistando i suoi libri di cucina), in giro per festival culinari ed eventi gastronomici sponsorizzati. L'articolo presenta alcuni modelli semiotici per l'analisi della leadership su Internet fra i blog culinari e della vita delle comunità online dedicate al cibo.