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ELENA MIGNOSI

Riflettere in gruppo come pratica emancipativa

Abstract

Un percorso di consapevolezza legato ad una pratica auto-osservativa e autoriflessiva all’interno del proprio contesto di lavoro è di grande importanza per la formazione personale e per un apprendimento organizzativo; implica infatti, la comprensione dei processi cognitivi individuali, organizzativi o istituzionali in cui si è immersi e costituisce uno spazio indispensabile perchè avvengano degli “apprendimenti di secondo livello”. Ciò comporta lavorare sul piano dei significati, non solo con quelli espliciti propri e altrui, ma anche con le premesse che danno origine a prassi comuni e condivise . Fondamentale in questo senso è la dimensione di gruppo perché consente di adottare una logica plurale invece che singolare e contribuisce a creare una cultura condivisa , indispensabile per progredire nel processo di cambiamento. In un servizio educativo tutto questo può avvenire grazie ad un processo di “valutazione di contesto”: si tratta di una pratica emancipativa e comunitaria nello stesso tempo, che ha delle ricadute evidenti nel miglioramento delle pratiche educative in un processo temporale continuo che è legato alla dimensione “meta”, cioè al fatto che si impara in modo permanente a mettere in discussione le proprie premesse e le proprie griglie osservative riflettendo su di sé e valutando le proprie azioni educative, anche in termini di gruppo di lavoro.