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ANTONIO MOTISI

Il ruolo delle precipitazioni occulte nella formazione e mantenimento della vegetazione forestale: il caso studio di Pantelleria

  • Authors: Motisi A., da Silveira Bueno R., La Mantia T., Orlando S., Aumeeruddy-Thomas Y.
  • Publication year: 2019
  • Type: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/388288

Abstract

Le testimonianze storiche indicano per le isole circumsiciliane la presenza di floridi boschi che sono stati distrutti a seguito dei processi di deforestazione. In alcuni casi, dopo gli interventi di rimboschimento, la vegetazione riesce a ricostituirsi con difficoltà come a Lampedusa mentre in altri casi i processi di recupero sono molto rapidi. Un ruolo non indifferente viene svolto dalla presenza di piante in grado di diffondere propaguli ma anche dalle condizioni climatiche locali determinate sia dalla morfologia delle singole isole come, ad esempio, la presenza di rilievi montuosi, che dal particolare contesto oceanografico. I dati medi riportati dalle stazioni climatiche in termini di piovosità non giustificano in molti casi la presenza di una vegetazione forestale confermando il contributo, al ciclo idrologico, di componenti note come “precipitazioni occulte” (da condensa atmosferica o da nebbia) ed identificate correntemente come “Non-Rainfall-Water” (NRW). A dispetto dell’importanza data a questo fattore sono pochissime le informazioni quantitative, anche in ragione dello scarso grado di standardizzazione dei sistemi di misura dei processi di deposizione dell’acqua atmosferica. Nell’ambito delle indagini condotte su finanziamento del “Centre National de la Recherche Scientifique” francese (CNRS) - “Site d’Étude en Ecologie Globale, Pantelleria” e del programma CNRS-Mob-Île abbiamo avviato una indagine a Pantelleria collocando 8 microstazioni metereologiche lungo un transect ambientale dalla costa alla sommità del più importante rilievo dell’Isola (Montagna Grande, 830 m s.l.m.). La collocazione del sistema di rilevamento (umidità, temperatura, sensori di condensa e micro-lisimetri) ha reso necessaria una fase di messa a punto della strumentazione, che ha implicato anche l’individuazione e la caratterizzazione di sistemi e sensori per il rilievo ed il monitoraggio dei fenomeni di condensa atmosferica secondo approcci diversificati. Anche se ancora in modo non quantitativo, i risultati iniziali (in termini di frequenza e di durata dei fenomeni di deposizione registrati) suggeriscono come la componente NRW possa svolgere a Pantelleria un ruolo determinante nel ciclo idrologico generale, ma ulteriori osservazioni saranno necessarie per caratterizzare i fenomeni di deposizione sulle più importanti componenti del paesaggio dell’isola (vegetazione, muretti a secco, suolo)