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ANTONINO MALTESE

CALYPSO: LA RETE RADAR HF PER IL MONITORAGGIO DELLE CORRENTI MARINE SUPERFICIALI NEL CANALE TRA LA SICILIA E MALTA (MAR MEDITERRANEO)

  • Autori: G. Ciraolo, A. Drago, S. Cosoli, F. Capodici, A. Maltese, A. Gauci, A. Galea, J. Azzopardi, G. Buscaino, F. Raffa, S. Aronica, S. Mazzola, R. Sinatra
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/356130

Abstract

Il canale tra le isole di Sicilia e Malta si trova in una delle principali rotte marittime del Mediterraneo e in una regione strategica per le piattaforme di estrazione petrolifera, quindi seriamente esposta al rischio di eventi di sversamento di idrocarburi in mare. Ciò può costituire una grave minaccia agli ecosistemi locali e alle attività economiche, tra le quali il turismo e la pesca. I danni derivanti da un eventuale sversamento sarebbero incalcolabili per l'arcipelago maltese, dove le risorse marine ed il turismo rappresentano i principali proventi economici e, in maniera analoga, per la Sicilia. Le misure di prevenzione e di mitigazione, insieme a un rapido intervento e a un processo decisionale stabile e solido in caso di situazioni di emergenza, aiutano a minimizzare i rischi e a ridurre gli impatti. Grazie alla tecnologia radar ad alta frequenza (HF), la rete CALYPSO rappresenta lo strumento essenziale per il monitoraggio delle correnti superficiali del mare in tempo reale. La tecnologia radar HF fornisce uno strumento unico per determinare le correnti superficiali in tempo 'quasi' reale, consentendo l’applicazione efficace di modelli numerici di dispersione d’inquinanti in mare. Tale metodologia permette di prevedere origine e destinazione dell’inquinante attraverso l'assimilazione dei dati nei modelli di circolazione oceanica, o tramite previsioni statistiche delle correnti marine a breve termine. La rete CALYPSO, operativa da agosto 2012, è attualmente costituita da quattro sistemi SeaSonde (CODAR) che funzionano nella banda di frequenza dei 13.5 MHz. Le misure ottenute sono state ampiamente validate utilizzando sia correntometri che drifters che hanno ripetutamente fornito prove evidenti dell'affidabilità dei dati acquisiti. Le osservazioni a lungo termine hanno consentito una nuova descrizione oceanografica dell'area, documentando la presenza di una quantità di caratteristiche finora mai segnalate con un simile dettaglio spaziale e temporale.