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ALESSANDRO MANCUSO

Before and after Science. Radcliffe-Brown e la questione dei rapporti tra metodi di ricerca sul campo, etnografia e teoria

Abstract

Nella prima parte del capitolo, mi occupo del periodo iniziale della carriera di Radcliffe-Brown che precede la pubblicazione, nel 1922, del suo celebre scritto, di carattere programmatico, su I metodi dell’etnologia e dell’antropologia sociale. Questo periodo di formazione è segnato dal rapporto con Haddon e Rivers, dalle due esperienze di ricerca sul campo nelle isole Andamane e tra gli aborigeni australiani, e dalla riflessione critica sul modello di scienza sociale proposto da Durkheim, riguardante in particolare le teorie formulate da quest’ultimo a proposito dei tipi di morfologia sociale e del ruolo di integrazione sociale svolto dalle credenze e dai rituali religiosi nelle “società semplici”. Nella parte centrale dello scritto, esamino l’importanza che la monografia su The Andaman Islanders, pubblicata anche questa nel 1922, riveste per la maturazione della critica che Radcliffe-Brown proporrà della teoria del totemismo proposta da Durkheim, e la revisione delle teorie sui principi dell’organizzazione sociale vigenti tra le popolazioni aborigene australiane a cui perviene l’antropologo britannico. Evidenzio inoltre come, anche dal punto di vista dei rapporti tra metodi di ricerca sul campo e rappresentazione dei risultati nella scrittura etnografica, Radcliffe-Brown proponga un approccio in cui entrambi sono considerati funzionali a un progetto di antropologia come “scienza comparativa delle società” ispirata ai procedimenti e ai metodi d’indagine delle scienze naturali. Da questo punto di vista, la ricerca sul terreno ha la funzione di verificare la consistenza delle ipotesi teoriche che l’antropologo avanza intorno ai principi strutturali su cui si baserebbe il funzionamento della vita sociale, in particolare nelle “società semplici”. Per Radcliffe-Brown, la presentazione dei risultati di ricerca nella scrittura etnografica dovrebbe in questo senso inquadrarli in una cornice teorica unitaria, producendo il perfezionamento delle ipotesi da cui era partita la ricerca empirica e permettendo il loro inserimento in un quadro comparativo più ampio dei tipi e delle forme di organizzazione sociale, operazione, quest’ultima, considerata indispensabile all’identificazione di “leggi sociologiche”. Nell’ultima parte del testo, tratteggio le differenze tra Radcliffe-Brown e Malinowski rispetto al modo di intendere i rapporti tra ricerca sul terreno, rappresentazione etnografica e costruzione di teorie generali nel lavoro dell’antropologo, e riporto alcune valutazioni retrospettive espresse a tal proposito tra alcuni noti esponenti dell’antropologia sociale britannica.