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SONIA LONGO

LA LIFE CYCLE ASSESSMENT APPLICATA AL SETTORE AGROALIMENTARE: IL CASO STUDIO DI TRE PRODOTTI SICILIANI

  • Autori: Cellura Maurizio, Cusenza Maria Anna, Gulotta Teresa Maria, Longo Sonia
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Altro
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/342046

Abstract

Il settore agro – alimentare rappresenta uno dei settori economici più significativi a livello europeo in termini di impatti ambientali e di consumo di risorse. Esso è responsabile di circa il 5,3% del consumo finale di energia delle industrie europee, di circa l’1,8% del consumo di acqua, e di circa il 20-30% degli impatti ambientali (Tukker et al., 2006). La quantità di energia necessaria per coltivare, trasformare, confezionare e distribuire i prodotti ai consumatori ha rappresentato, nel 2013, una quota pari al 26% del consumo di energia finale europeo, di cui circa un terzo è causato dalla coltivazione e dall’allevamento del bestiame. Inoltre, nel 2010, le emissioni di gas a effetto serra connesse al settore sono state pari a circa 10 GtCO2eq, rappresentando un quinto delle emissioni globali (Monforti-Ferrario et al., 2015). Pertanto, quello agro – alimentare è stato identificato come uno dei settori prioritari a livello europeo su cui intervenire per l’attuazione di strategie di produzione e consumo sostenibili (European Commission, 2008) e di economia circolare. L’Unione Europea ha individuato delle possibili azioni per la riduzione degli impatti energetico – ambientali del settore, alcune delle quali di seguito elencate: • Applicazione di metodologie di analisi delle prestazioni dei prodotti alimentari lungo il loro intero ciclo di vita, con particolare riferimento alla metodologia Life Cycle Assessment (LCA). • Diffusione di strumenti di comunicazione ai consumatori degli elementi di preferibilità ambientale dei prodotti alimentari, attraverso dei sistemi di etichettatura. • Valorizzazione dei prodotti provenienti dalla “filiera corta”, favorendo i mercati locali e riducendo, quindi, la distanza fra consumatore finale e produttore e limitando il numero delle intermediazioni. • Promozione del consumo di prodotti ortofrutticoli stagionali, che oltre ad avere in media proprietà organolettiche migliori sono caratterizzati da minori impatti legati al trasporto o alla gestione di serre o di frigoriferi.