Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

ROSA LO BAIDO

Mutilazioni genitali femminili (MGF): echi nella mente di cicatrici sul corpo. Studio clinico e psicopatologico su un gruppo di donne immigrate in Sicilia.

  • Authors: LO BAIDO R; LA GRUTTA S; SCHIERA G; PROFETA E
  • Publication year: 2007
  • Type: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/15056

Abstract

Scopo. Scopo del presente studio è evidenziare i vissuti e le complicanze psicologiche connessi alle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) in riferimento al vissuto corporeo. Metodi. Sono state reclutate 20 donne che hanno subito una MGF nel proprio Paese di origine, immigrate da più di 5 anni in Italia (età media 33±9). Dieci donne erano state sottoposte a MGF di I tipo (lieve) e dieci a MGF di III tipo (profondo). È stato somministrato il Somatic Inkblot Series (SIS), reattivo semiproiettivo ideato per misurare la percezione del proprio corpo e individuare eventuali zone particolarmente conflittuali o non mentalizzate. Risultati. Le donne con MGF di III tipo hanno ottenuto punteggi significativamente superiori rispetto alle donne con MGF d I tipo in ordine alle dimensioni PAS (anatomia patologica), ATR (ansia e minaccia), D (depressione) e Sex (sessualità) e significativamente inferiori nella scala di rimozione somatica (RS). Discussione. Ciò che differenzia le donne con MGF di I tipo da quelle con MGF di III tipo non sono parametri come le prestazioni cognitive, l’ansia, la capacità di simbolizzare o il registro difensivo adoperato (comunque organizzato intorno alla dissociazione), ma il rapporto con il proprio corpo. Quanto più è estesa la ferita sul corpo, tanto più è compromessa la relazione con esso e il senso di fiducia in sé e nel mondo.