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PATRIZIA LASPIA

Aristotele e gli animali

Abstract

Il saggio smentisce il luogo comune di una biologia aristotelica antropocentrica, proponendo una rilettura delle opere biologiche dello Stagirita che individua nello studio della vita in tutte le sue forme lo scopo della ricerca del filosofo greco. Una delle caratteristiche più importanti della teoria aristotelica del vivente è, infatti, l’affermazione, costantemente ribadita, di una continuità fra tutti i generi del vivente, incluso l’uomo, anche per quanto riguarda le abilità cognitive. L’uomo, inserito nella Historia animalium tra i politikà zóa, insieme all’ape, alla vespa e alla gru, non pare occupare un posto privilegiato nella riflessione aristotelica, e molti sono i luoghi del De partibus animalium e della Historia animalium in cui l’argomentazione di Aristotele va nella direzione di un inserimento dell’uomo nell’universo, per affermare la sostanziale continuità della natura.