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PATRIZIA LASPIA

Principi di classificazione del suono nella Grecia antica. Le origini della riflessione fonetica tra oralità e scrittura

Abstract

Il saggio affronta il problema delle origini della riflessione fonetica in grecia. opinione dei più è che la riflessione fonetica sia, in Grecia, fortemente influenzata dalla scrittura alfabetica. Gli stoicheia o grammata sarebbero insomma redupicazioni foniche dei caratteri scritti. L'autore smonta questa tesi partendo da un'analisi della terminoolgia delle classificazioni fonetiche, ricavata da una analisi esastiva di tutte le fonti letterarie a nostra disposizione. Essa presenta quattro fasi. 1. prima fase, prelpatonica. i grammata sono divisi in due classi esaustive ed esclusive: phoneenta (vocali) ed aphona (non vocali). Una simile classificazione è presente ad esempio nelle tragedie di Eschilo. Seconda fase, platonica e aristotelica. E' introdotta una classe intermedia di mesa (Platone) o hemiphona (Aristotele). Qui per la prima volta le consonanti continue sono distinte dalle occlusive. E' da sottolineare che la precedente classificazione tripartita contunua a sopravvivere accanto alla nuova, e che la classe degli aphona sembra costituita da un insieme di elementi impronunciabili senza il supporto di una vocale. Le classificazioni fonetiche, dalle origini fino ad Aristotele incluso, non sembrano dunque ricavate in base all'infuenza della scrittura. Questa tesi è ulteriormente suffragata dall'analisi dei termini stoicheion, gramma, sullabe. La coppia gramma sullabè e la più antica, preplatonica. A partire da Platone a gramma si affianca il fortunato stoicheion, che indicherà poi la classe degli elementi naturali. Si diostra che stoicheion è un termine propriamente linguistico/grammaticale. Ma, a differenza di glramma indica il prototipo linguistico-metrico del suono, non il prototipo della sctrttura. L'indagine fonetica affonda dunque le sue radici nel glorioso passato orale della cultura greca.