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NUNZIO LA FAUCI

Un grande filologo e la Grande guerra. Perifrasi del concetto di fame di Leo Spitzer, cento anni dopo

Abstract

Il giovane romanista Leo Spitzer pubblica al principio degli anni Venti del Secolo scorso tre opere fondamentali per la linguistica italiana, due delle quali strettamente legati alla sua esperienza di direttore di un gruppo di censori della corrispondenza dei prigionieri italiani in Austria-Ungheria in occasione della Prima guerra mondiale. Una di queste ha al centro la varia congerie delle designazioni della fame in tali lettere, tema che era appunto sottoposto al rigido controllo della censura. Recentemente tradotta in italiano e pubblicata con il corredo di apparati e introduzioni, l'opera viene esaminata in questo articolo da una prospettiva non solo dialettologico-variazionista, ma anche nel suo valore teoretico ed etico.