Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

FABIO MASSIMO LO VERDE

Social media e pubblica amministrazione. Una rassegna

Abstract

Negli ultimi vent’anni i processi di cambiamento strutturale a cui sono state indotte – o, in altri casi, a cui si sono strategicamente dedicate - le organizzazioni sono stati molteplici. Cause fra le più diverse hanno determinato, più o meno direttamente, effet-ti di ricombinazione delle funzioni interne alle stesse organizzazioni da parte degli atto-ri che le popolano, ovvero di una vera e propria nuova strutturazione, in ragione di mutate caratteristiche dell’ambiente in cui esse operano, di mutati e più stringenti vin-coli economici dentro i quali muoversi rispetto al passato anche recente e, nel caso di quelle che producono beni o servizi direttamente destinati ad una clientela o ad una utenza finale, in ragione delle mutate e più instabili esigenze che tali destinatari a cui si rivolgono presentano. L’instabilità dell’ambiente nel quale esse si collocano, inoltre, è da considerarsi fortemente in relazione ai cambiamenti determinati, in generale, dall'introduzione di innovazioni tecnologiche che, più generalmente, se, per un verso, apportano vantaggi evidenti dal punto di vista complessivo dell’efficienza organizzativa, per altro verso costringono spesso, come è noto, ad un “riadattamento” degli stes-si assetti organizzativi, a partire dal rapporto che si struttura fra capitale umano e in-novazione tecnologica. Una delle maggiori innovazioni tecnologiche introdotta nelle organizzazioni è stata certamente quella che ha riguardato la modalità in cui le informazioni circolano al loro interno; ovvero, dalle organizzazioni verso l’ambiente esterno. L’importanza del pro-cesso di “digitalizzazione” dell’informazione – o meglio, di ogni format che potesse essere digitalizzato – avviatosi con la “rivoluzione informatica” e proseguito con la “rivoluzione reticolare” determinata dall’introduzione di internet, giunge oggi ad una nuova fase altrettanto “dirompente” e, talvolta, destabilizzante per gli stessi assetti organizzativi. Tale innovazione è costituita dall’introduzione dei media digitali e in particolare di quelli che ormai sono considerati i sistemi di comunicazione più diffusi nella società dei “millennials”, ovverossia le nuove generazioni di “nativi digitali” che li utilizzano non solo con estrema dimestichezza, ma soprattutto con numerose finali-tà. Si tratta, per citarne alcuni, dei cosiddetti social media o social network, quali Fa-cebook, Twitter, Youtube ecc. la cui specificità tecnica consiste soprattutto nella inno-vazione introdotta dalla cosiddetta rivoluzione “web 2.0”, cioè la possibilità di scam-biare, in tempo reale fra un nodo e un altro della rete, informazioni nella veste di for-mati fra i più diversi (file video, audio, ecc.), ovvero di consentire la simultanea comu-nicazione via chat. I social media hanno ormai determinato un mutamento definitivo nei processi di circolazione delle informazioni all’interno delle organizzazioni; ma, soprattutto, nel sistema di relazioni che l’organizzazione struttura con l’ambiente esterno Nel presente lavoro ci soffermiamo su questi importanti mutamenti evidenziando-ne le specificità che hanno costituito, contemporaneamente, area di interesse sia per la teoria sociologica, sia per le scienze dell’amministrazione, sia infine, per i media stu-dies. Nel paragrafo successivo si procede con una breve rassegna della letteratura inter-nazionale dalla quale si evince come il problema del rapporto social media Pubblica Amministrazione vada analizzato, innanzi tutto, sia come “problema organizzativo”, sia come “problema comunicativo”. Nel terzi paragrafo ci si sofferma sui cambiamen-ti avvenuti delle diverse fasi che hanno accompagnato l’introduzione dei diversi nuovi media nella Pubblica Amministrazione italiana. Infine, vengono presentate alcune considerazioni conclusive nelle quali si evidenzia come la Pubblica Amministrazione italiana debba ormai giovarsi necessariame