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ATTILIO IGNAZIO LO MONTE

UNA NUOVA STRATEGIA TERAPEUTICA NEI PAZIENTI RICEVENTI TRAPIANTO DI RENE DA DONATORE VIVENTE SENSIBILIZZATI CON ANTICORPI ANTI-HLA SPECIFICI CONTRO IL DONATORE

  • Autori: Lombardo, C; Chen, L; Guerra, G; Ciancio, G; Sageshima, J; Gomez, C; Lo Monte, AI; Ruiz, P; Garcia-Morales, R; Roth, D; Kupin, W; Burke, GW
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: Altro
  • Parole Chiave: Trapianto di rene , anticorpi anti HLA
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/43210

Abstract

Introduzione: I riceventi sensibilizzati con anticorpi anti-HLA specifici contro il donatore (ASD) hanno un elevato rischio di rigetto anticorpo e cellulo-mediato. Un nuovo approccio terapeutico è stato designato per affrontare questo problema presso il nostro centro. Materiali e metodi: Da Gennaio a Dicembre 2007, 19 pazienti con ASD hanno ricevuto un trapianto di rene da donatore vivente (11 da donatori consanguinei, 8 da non consanguinei). Tutti i pazienti hanno ricevuto un singolo trattamento plasmaferetico prima dell’intervento. La terapia di induzione prevedeva Thymoglobulin 1 mg/Kg per 3 dosi (trapianto pediatrico) o 5 dosi (ritrapianto), Zenapax 1mg/kg (2 dosi), Rituxan 375 mg/m2 (1 dose). La terapia immunosoppressiva di mantenimento consisteva di Prograf/Cellcept (14/19) o Prograf/Myfortic (2/19) o Prograf/Rapamycin (3/19). Soltanto 11 pazienti furono mantenuti sotto steroidi (6RT, 5 per malattia originaria). Vennero monitorate la Creatinina (Cr) sierica e Cr(u)/Proteine(u). L’incremento di 0,3 mg/dl o superiore a partire dal nadir risultò nella biopsia. Risultati: La Cr media a 6, 12 e 18 mesi fu rispettivamente 1,2, 1,0 e 1,0 mg/dl. Non venne riscontrata proteinuria. 14/19 (74%) pazienti avevano espresso soltanto ASD di classe 1 prima del trapianto e 12/19 (63%) ASD di classe 2. mentre il 42% dei pazienti li avevano espressi entrambi. Dopo il trapianto gli ASD scomparvero nel 38% dei pazienti e 5 li svilupparono de novo ASD. Di questi ultimi, 4 furono mantenuti con terapia libera da steroidi. Al follow-up di 18 mesi, la biopsia confermò rigetto acuto di grado 1A (C4d negativo) verificatosi in 2/19 (11%) pazienti senza ASD. Conclusioni: Questa nuova strategia terapeutica sembra essere sicura ed efficace nei riceventi con ASD. L’incidenza di rigetto in questo gruppo ad alto rischio non fu più elevata se comparata con i pazienti non sensibilizzati presso il nostro centro.