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FRANCO GIORGIANNI

Colori dell'eros nelle Grecia antica

Abstract

L’articolo contiene una dettagliata indagine di alcuni termini di colore (poikìlos, chloròs, erythròs, pòrphyros e loro composti), di cui si esamina l’uso e i significati nel confronto tra lirica greca arcaica e letteratura medica, con particolare attenzione per i contesti erotici. In accordo con quanto già evidenziato da altri studiosi, emerge in generale l’estensione e l’innovazione, da parte di lirici e medici, del tradizionale ambito culturale e semantico di tali termini, a discapito del mero tratto coloristico. Specificamente, il confronto tra l’uso poetico e medico, specie ippocratico, dei termini di colore considerati mostra alcune corrispondenze nella rappresentazione e nell’immaginario dell’esperienza erotica: nel caso di chloròs, la passione d’amore è vista come una malattia che consuma gli amanti, mentre gli aggettivi erythròs e pòrphyros rimandano all’agitazione dell’umore sanguigno che fa arrossire la persona innamorata nel contesto della topica del fuoco d’amore. Poikìlos è usato in poesia per alludere agli aspetti ingannevoli e seducenti dell’amore, nel linguaggio medico fa riferimento ad un’esibizione teatrale di capacità tecniche, senza apparenti connessioni con il motivo erotico.