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EMANUELA GAROFALO

Pietre e architettura nella Sicilia tardomedievale (XIII-XV secolo)

Abstract

Fin dall’età antica e continuativamente nel corso del medioevo e dell’età moderna la pietra è stata il materiale privilegiato nella costruzione architettonica in Sicilia. Ciò si deve non soltanto alla sua reperibilità in loco e all’instaurarsi di prassi e tradizioni di cantiere, ma anche a un apprezzamento di tipo estetico, corroborato dal frequente aggiornamento nelle tecniche e nelle soluzioni costruttive e dalla disponibilità di qualità lapidee con caratteristiche cromatiche e fisiche differenti. In un contesto geologico e petrografico complesso e ricco come quello siciliano la varietà dei litotipi reperibili è infatti un dato saliente, che ha condizionato la ricerca architettonica. Ciò si apprezza in particolare a partire dal tardo medioevo, nella testimonianza offerta dalle architetture ancora esistenti e da una documentazione archivistica che, per quanto lacunosa, offre interessanti elementi di conoscenza. Attraverso alcuni esempi puntuali è possibile individuare temi costruttivi, formali e decorativi, osservabili diacronicamente tra XIII e XV secolo, che pongono intriganti quesiti storiografici. Le alterne “fortune” della stereotomia tra XIII e XV secolo, continuità e discontinuità nell’ambito della costruzione delle volte, disegno e tessitura dei paramenti murari in pietra a vista, tecniche, materiali e modelli delle composizioni bicrome o policrome, le varietà lapidee di pregio e il loro impiego, il lessico dell'architettura in pietra, sono i principali temi affrontati dal contributo.