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CHIARA GIUBILARO

Luoghi comuni. Pratiche di reinvenzione urbana ai Cantieri Culturali della ZIsa

Abstract

L’8 Dicembre 2011 il Comune di Palermo pubblica un “invito a manifestare interesse” verso i Cantieri Culturali alla Zisa, un luogo che da anni versa in grave stato di abbandono. L’invito, rivolto ad imprenditori individuali, società commerciali o cooperative, operatori economici ed altri soggetti privati interessati alla gestione dei padiglioni che compongono il complesso, trova però un destinatario inatteso. Dieci giorni dopo, infatti, un gruppo di artisti, associazioni e liberi cittadini rispondono all’invito del Comune, indicendo tre giornate di assemblee, incontri, performance, proiezioni e dibattiti che riaprissero quello spazio di mezzo che l’opprimente sinergia fra amministrazione pubblica e iniziativa privata sembrava aver negato. È in questo luogo, fra i suoi padiglioni e gli eventi che li hanno abitati, che questo articolo intende muoversi. È qui, infatti, che prassi politica ed elaborazione teorica si toccano, che movimenti e occupazioni incrociano teorie e discorsi, è qui che il comune prende corpo e si fa spazio. Portando la riflessione comunitaria di Giorgio Agamben, Jean-Luc Nancy e Roberto Esposito dentro lo spazio vissuto e corporeo dei Cantieri, questo articolo intende tracciare una geografia del comune che trova nella riappropriazione degli spazi una necessaria quanto inventiva possibilità di resistenza.