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CHIARA GIUBILARO

Resistenze imperfette: trasformazioni socio-spaziali a Ballarò (Palermo)

Abstract

Nel marzo del 2016 l’Aula Magna del Liceo B. Croce, storico istituto sito nel centro di Palermo non lontano dal mercato rionale di Ballarò, è luogo di un accordo che avrebbe segnato in profondità il destino di alcuni degli spazi che compongono il quartiere. È qui, infatti, che il processo di riappropriazione e riqualificazione di Piazza Mediterraneo, cominciato cinque anni prima, trova un riconoscimento formale da parte del Comune e delle istituzioni – scuole, parrocchie, associazioni – che lavorano sul territorio. Promotrice di questo processo è l’associazione SOS Ballarò, un’assemblea pubblica che riunisce attori eterogenei e che ha come obiettivo il rilancio del mercato e la riqualificazione del quartiere. Due settimane dopo quell’incontro, Yusupha Susso, di ritorno dal campo sportivo che insieme agli altri membri dell’associazione stava contribuendo a rimettere in sesto, viene gravemente ferito alla testa da un colpo di pistola sparato da un giovane di Ballarò che con il suo gesto avrebbe inteso riaffermare il proprio dominio sul territorio, secondo la ricostruzione del Questore. Fra questi due eventi si apre e si condensa la geografia contraddittoria che i processi di trasformazione stanno negli ultimi anni contribuendo a delineare sulla trama urbana dell’Albergheria. Se da una parte, infatti, l’associazione SOS Ballarò in sinergia con gli attori locali sta promuovendo inediti percorsi di recupero degli spazi del quartiere, attraverso forme di attivismo culturale e iniziative di partecipazione dal basso, dall’altro non mancano episodi di resistenza da parte di alcuni degli abitanti di fronte alle nuove dinamiche sociali e territoriali che questi cambiamenti stano innescando. L’obiettivo di questo intervento è di provare a tracciare una topografia critica situata e trans-scalare (Katz 2001) in grado di trattenere fra le sue linee tracce delle contraddizioni che le trasformazioni urbane portano con sé. L’alta presenza di migranti e le complesse dinamiche che ne hanno segnato il progressivo radicamento sul territorio, un paesaggio urbano irregolare che incarna ora una forte marginalizzazione socio-spaziale (Guarrasi 1981) ora processi di gentrificazione e di ristrutturazione urbana (Smith 2002), il lavoro delle associazioni sul territorio e l’utilizzo della cultura come strategia di ripensamento e di riqualificazione dell’urbano, sono alcuni dei terreni sui quali la riflessione verrà condotta, nel tentativo di trovare fra le contraddizioni e le tensioni che li attraversano un imprevisto spazio di possibilità per l’agire politico.