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CHIARA GARILLI

Le società in house nel quadro della nozione europea e nazionale di impresa di gruppo

Abstract

L’articolo si propone di ricostruire in chiave sistematica il concetto di “società in house” nell’ambito del quadro della nozione europea e nazionale di impresa di gruppo. Ricondurre la relazione in house ad un rapporto di gruppo tra due o più imprese dovrebbe comportare, in prima battuta, l’applicazione della cd. single economic entity doctrine e delle sue ricadute in ambito concorrenziale, fra le quali acquista particolare rilievo la potenziale imputazione delle sanzioni antitrust all’ente pubblico capogruppo per le infrazioni compiute dalle società eterodirette. Nell’ordinamento giuridico nazionale, inoltre, la sostanziale convergenza tra il tipo di controllo alla base dell’in house providing, il potere di condizionamento dell’impresa a capo della single economic entity (la cd. influenza determinante) e l’attività di direzione e coordinamento di cui agli artt. 2497 ss. c.c. consentirebbe di ritenere integrati anche i presupposti per l’applicazione di tale ultima disciplina per gli abusi imputabili all’ente pubblico capogruppo a danno di eventuali soci di minoranza e creditori della società in house. Infine, la configurazione di un’unica impresa di gruppo permetterebbe di superare più agevolmente alcune delle obiezioni tradizionalmente mosse all’applicazione degli art. 2497 ss. c.c. alle relazioni “in house”, in ragione della presunta insussistenza di interessi economici e/o imprenditoriali in capo agli enti pubblici esercenti attività di direzione e coordinamento su società in house investite di servizi pubblici d’interesse economico.