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CECILIA GIORDANO

Psicologia clinica e crimine intercettato, la ricerca psicologico-clinica sulle intercettazioni ambientali.

  • Autori: D’Agati, A; Giunta, S; Coppola, E; Giordano, C
  • Anno di pubblicazione: 2010
  • Tipologia: Altro
  • Parole Chiave: Mafia, colletti bianchi, sottosviluppo, economia, relazione.
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/76974

Abstract

INTRODUZIONE Questo lavoro di ricerca affronta un tema centrale nella qualità e nelle prospettive di vita di ognuno di noi. I reati dei colletti bianchi sono complessi, difficili da definire, eppure particolarmente gravi perché, lentamente e inesorabilmente, distruggono il tessuto dei nostri rapporti sociali, dell’economia, della finanza, del risparmio, del lavoro. La ricerca prende in analisi un fenomeno, relativamente recente, che investe l’organizzazione criminale mafiosa, il fenomeno dei colletti bianchi. Il loro accesso ha dato un volto nuovo all’organizzazione criminale, permettendole di sottrarsi ai vecchi pregiudizi ed entrare nei salotti buoni della società. Il volto di Cosa Nostra oggi, è fatto da medici, infermieri, giudici, impiegati, addetti alle forze dell’ordine, ecc., questi, con la loro presenza-assenza, garantiscono l’esistenza e lo sviluppo della stessa, permettendole una capillare ascesa verso il potere. Per quanto ingente sia il danno economico prodotto dai reati dei colletti bianchi, ancora più grave è il danno che essi arrecano ai rapporti sociali: sono abusi della fiducia e quindi creano sfiducia, deprimendo la morale pubblica e disorganizzazione sociale su larga scala. Il lavoro si inserisce nel filone di studi psicologico-clinici sul fenomeno mafioso e si propone di approfondire l’intreccio tra criminalità organizzata e crimine dei colletti bianchi. OBIETTIVI Gli obiettivi di questa ricerca sono essenzialmente esplorativi e conoscitivi, mettendo in luce quelli che sono i costi psichici ed economici della collusione tra colletti bianchi e mafia, si intende svelare anche miti legati al potere che ancora oggi dominano, ridando alla cittadinanza un potere legato alla possibilità e alla responsabilità di cambiare lo stato delle cose. Lo studio verterà, altresì, sull’analisi delle ricadute psichiche, che il sistema clientelare-mafioso ha sull’identità dei professionisti che operano belle istituzioni pubbliche oggetto di indagini giudiziarie. I risultati di questo studio costituiscono la base per formulare ipotesi d’intervento sul territorio al fine di sostenere lo sviluppo di una “mente” fortemente legata all’autonomia, alla crescita delle proprie risorse personali, sociali, educative, economiche, potenziando in tal senso le risorse della comunità. METODOLOGIA Lo specifico dell'interesse clinico è rivolto non tanto allo studio dell'organizzazione criminale, quanto piuttosto alla comprensione dell'organizzazione del pensiero, delle modalità relazionali che caratterizzano “camicia bianca” per eccellenza, Giuseppe Guttadauro, chirurgo e capomafia dell’importante mandamento di Brancaccio, al fine di comprendere quali sono le caratteristiche psichiche di quei professionisti “rispettabili e di alto status sociale” (Sutherland, 1983) che appartengono o colludono con l’organizzazione criminale Cosa Nostra. La metodologia che sostiene la presente ricerca si rifà essenzialmente alla psicologia clinica. Lo strumento scelto per l’analisi delle intercettazioni ambientali è il T-LAB. Questo appartiene alla famiglia dei software, orientati a produrre mappe, che rappresentano i contenuti dei testi, sia presi singolarmente che confrontati tra loro. SOGGETTI COINVOLTI Tutto ha inizio nel salotto di via De Cosmi 15, a Palermo, in casa di Giuseppe Guttadauro, chirurgo e capomafia dell'importante mandamento di Brancaccio. Nella casa sono state piazzate numerose microspie dal Ros dei carabinieri. Guttadauro viene da dieci anni di carcere per associazione mafiosa e, una volta tornato in libertà, il salotto diventa un crocevia di professionisti, politici, faccendieri, una sorta di finestra sulla scienza 'politico-mafiosa'. Uno dei più assidui frequentatori del salotto è Domenico Miceli dell'Udc, anche lui medico, che siederà nella poltrona di asses