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TIZIANA ROSA LUCIANA FIRRONE

TOWERS, URNS AND CASTLETS. HISTORICAL EVIDENCE OF ANCIENT SYSTEMS OF WATER SUPPLY AND CONVEYANCE IN PALERMO

Abstract

Le vestigia del sistema distributivo idrico in uso a Palermo fino agli inizi del ventesimo secolo, sono ancora oggi visibili in alcune vie cittadine. Sono i castella dividicula, ovvero bacini di raccolta e distribuzione idrica. I castella dividicula comprendevano un sistema di urne, torri e castelletti posti ad un livello piezometrico equivalente alla quota della sorgente, sfruttando il principio dei vasi comunicanti. Il perpetuarsi del disuso e l’intensificarsi dell’attività edificatoria ha fatto si che molti di questi manufatti scomparissero inglobati all’interno di fabbricati, cortili, pozzi luce, o abbandonati come ruderi all’angolo di una piazza o lungo una via. Considerate per secoli costruzioni secondarie o minori, soprattutto quelle architettonicamente più povere, di alcune ne rimane solo la traccia, di altri il ricordo. Altre mantengono ancora intatta la struttura ed il paramento murario. Molte risultano modificate rispetto al loro visus originario per l’usura del tempo e per le metamorfosi strutturali, compiute nel corso degli anni. Altre ancora pur avendo perso la loro funzione originaria, si configurano come elementi architettonici strutturanti gli spazi urbani, divenendo elementi caratterizzanti una piazza o un cortile. Da queste considerazioni nasce lo studio, condotto presso il Dipartimento di Architettura della Scuola Politecnica dell’Università di Palermo. E’ un viaggio attraverso il tempo che ci ha accompagnato alla riscoperta di una parte della nostra storia, del nostro passato, di un sistema antico e ormai dimenticato ma che si inserisce a pieno titolo nel tessuto urbano della città. Degli elementi ancora oggi presenti sul territorio palermitano, 101 sono quelli attualmente censiti. L’analisi condotta, supportata da rilievi fotografici e architettonici e da notizie apprese in archivi, biblioteche e talvolta dagli abitanti delle zone urbane visitate, ha permesso anche di studiare l’evoluzione tecnologica legata a tali strutture, sia nell’uso dei materiali, sia nelle tecniche costruttive e nell’espressione formale. L’opera di censimento si è concretizzata, tra l’altro, in una schedatura con lo scopo di fornire dati sulla localizzazione, i caratteri, la tipologia, l’analisi strutturale, lo stato di conservazione dei manufatti censiti e sensibilizzare l’attenzione delle pubbliche amministrazioni su questi beni isolati che possono essere definiti monumenti in quanto documenti della storia e della cultura di un Paese e di una civiltà.