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SIMONA FECI

L'esclusione delle donne dalla successione ereditaria in Italia tra medioevo ed età moderna: una questione aperta.

Abstract

L’esclusione delle donne dalla successione legittima è il principio che struttura l’intero sistema patrimoniale di età medievale e moderna e ha riflessi decisivi sull’organizzazione sociale e sull’articolazione dei poteri pubblici fino al XIX secolo, perlomeno in Italia. Però, nonostante questa centralità, l’esclusione delle donne dalla successione legittima è stata oggetto di una distorsione prospettica che, almeno nella storiografia italiana, l’ha oscurata privilegiando analisi centrate sul sistema dotale e accordandole spazio negli studi giuridici sulla devoluzione dei beni senza però un focus specifico. Dal canto suo, la storia delle donne ha prestato attenzione soprattutto all’agency femminile, invece di insistere sugli elementi che hanno costruito le asimmetrie di genere. Alla luce di queste considerazioni, il saggio illustra il modo in cui l’esclusione delle donne si configura nella normativa italiana in età medievale e moderna, mettendone in luce, all’interno di un quadro segnato dalla estrema ricchezza delle fonti normative, gli elementi-chiave. In seguito esamina alcuni aspetti che suscitano il dibattito dei giuristi e la conflittualità dei privati. Queste due direttrici, cioè la regolamentazione e la problematicità, sono il punto di partenza necessario per riflettere sulle strategie successorie e di riproduzione sociale adottate dalle famiglie e, più in generale, sul modo in cui nel tempo si è costruita la condizione giuridica delle donne e si sono fondate e perpetuate le asimmetrie di genere.