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CINZIA FERRARA

Un archivio digitale per raccontare Ustica

Abstract

Ustica è un pezzettino di terra nel Mediterraneo. Tutti i suoi numeri sono piccoli, quelli che ne definiscono l’area, il perimetro, l’altitudine, le distanze, gli abitanti; ma questi sono inversamente proporzionali all’importanza della sua storia, quella di una terra emersa, residuo di un esteso apparato vulcanico che vive inabissato sotto il mare. Ustica è collocata a nord-ovest di Palermo da cui dista circa 67 km, così vicina in linea d’aria da far parte della sua area metropolitana, con una superficie che copre poco meno di 9 kmq, e una popolazione, inferiore ai 1500 abitanti. Le più antiche forme di vita sull’isola risalgono al Neolitico, a cui seguirono gli insediamenti di diversi antichi popoli mediterranei, Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani, sino ad arrivare a epoche più recenti in cui Ustica fu abitata da comunità di contadini, poi covo di corsari e infine nel 1759 ripopolata grazie a un bando di Re Ferdinando di Borbone. L’isola visse così un’alternanza di periodi segnati da forme di vita e da lunghi abbandoni dovuti anche alle disagevoli condizioni di vita.