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CINZIA FERRARA

Plurale femmminile

Abstract

Il bisogno di conoscere, di analizzare, di mettere ordine all’interno di un panorama composito, spesso sommerso, è quello che sta alla base dell’ideazione di un premio biennale come AWDA, che si appresta a divenire internazionale nella sua prossima edizione. Un premio rivolto alle donne che si occupano, a vari livelli, di design della comunicazione visiva, coinvolgendo non solo le singole progettiste e i loro progetti, a cui abbiamo ovviamente guardato con particolare attenzione, ma l’intera filiera produttiva a cui ognuna di esse appartiene, andando a definire uno scenario costellato da tante competenze diverse, legate al mondo del progetto – fotografo, illustratore, type designer, copywriter, web designer, architetto, allestitore, etc. – , ma anche a tutto quello che vi ruota attorno e che consente quel naturale passaggio dall’autoproduzione (che pure era prevista nel bando di partecipazione) alla produzione industriale e alla sua distribuzione – produttore di carte e materiali, stampatore, editore, distributore, etc. – che è intrecciato a doppio filo alla realtà socio-economica del nostro paese e in particolar modo a quella dei contesti locali.