Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

GIUSEPPE DI BENEDETTO

Ampliamento del Cimitero della frazione di Grisì a Monreale. Allestimenti espositivi permanenti nella chiesa di San Gaetano e nella Biblioteca dell'Abbazia di San Martino delle Scale

Abstract

Il progetto di ampliamento del cimitero di Grisì, nel Comune di Monreale, oltre a soddisfare le richieste funzionali implicite nel tema progettuale, ha il fine di riproporre quel rapporto solidale che si riscontra tra i manufatti storici, presenti in questo territorio, e il paesaggio agricolo. Nel nuovo cimitero trovano posto un campo d’inumazione e diversi colombari per la tumulazione che assumono diverse configurazioni architettoniche. Lungo il recinto murario, si interseca il volume cubico dell’ossario e si dispone una lunga fascia di servizi. I segni linguistici sono organizzati in modo da creare situazioni di regolarità e di misurata ed elegante compostezza, con sistemi di proporzioni di linee e geometrie, partiti architettonici e uso di materiali complessivamente e specificatamente aderenti alla storia, alla tradizione e alla qualità dei luoghi. Il tema dei “percorsi d’arte e museo diffuso” relativi al vasto ambito territoriale che afferisce alle diocesi di Monreale e di Palermo e all’Abbazia di San Martino delle Scale, implica, dal punto di vista degli allestimenti espositivi alcune questioni tra loro strettamente relazionate. L’allestimento museale della chiesa di San Gaetano è tradotto nell’introduzione di un lungo “setto” ligneo, destinato ad accogliere su due lati i dipinti da esporre, lievemente ruotato rispetto all’ortogonalità della navata; un lungo elemento obliquo che, accoglie il visitatore e lo conduce verso un percorso che gli consente una piena percezione della spazialità della chiesa e delle parti che la costituiscono. Anche per la sala della Biblioteca di San Martino, il tema formale dell’allestimento, in analogia con il precedente intervento, è costituito da una pannellatura lignea continua spessa 50 cm che trasforma le pareti d’ambito della lunga sala in supporti per i quadri. L’unica variazione formale è rappresentata dalla introduzione nella parte terminale della sala di un catino absidale (da realizzarsi sempre in struttura leggera autoportante in legno facilmente smontabile) distaccato oltre un metro della parete d’ambito (anch’essa semicircolare) destinata ad accogliere con l’avvolgente spazialità di una grande nicchia due grandi tele sostenute da idonei cavalletti lignei. La soluzione gerarchia degli elementi che compongono l’allestimento rafforza ed esalta l’assialità longitudinale della sala. Una assialità esaltata dall’aspetto di corridor rue del percorso centrale posto tra due lunghe teorie di preziosissimi dipinti. La curva della parete in fondo alla sala, conclusa dal catino, istituisce ulteriori relazioni e rimandi geometrici con lo spazio dell’antica libreria. Ne risulta un allestimento terso nell’innervazione di una spazialità fluida, senza barriere, ove il percorso è al contempo libero e univoco.