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GIUSEPPE DI BENEDETTO

"Aliquid stat pro aliquo”. Per una nuova eidos urbana

Abstract

Il contributo affronta, alla luce dei mutamenti epocali di cui occorre prendere consapevolezza, il tema della crisi della città dei flussi e del modello insediativo denso attraverso la riscoperta del rapporto tra architettura, città e natura fondato sulla dimensione fisica e trascendente dei luoghi, nel senso della nozione kantiana di Stimmung. Una nozione sussunta nell’ambito di una più ampia condizione di tonalità emotiva che impregna il paesaggio urbano inteso quale finalità principale dell’architettura; ovvero l’ambito privilegiato della riflessione teorica, della ricerca della poíesis, recepita come actio transiens, e della práxis, compresa quale processo operativo che trova il senso del suo svolgimento all'interno dell’agire progettuale stesso. Dunque, occorre ripensare ad una idea di città in grado di divenire espressione fisica ed eloquente capace di richiamare altro da sé in quanto, secondo la formula agostiniana propria del concetto filosofico di interpretazione, essa è aliquid stat pro aliquo. Una eidos urbana, rinnovata e antica nel contempo, fondata sull’attitudine dell’architettura ad istituire relazioni stringenti con i luoghi e con i caratteri dominanti espressi nel rapporto sodale forma urbis / forma agri, contenendo il valore di un rituale e ricorrente rinnovamento di quella tradizione in cui, dall’edificio, alla città, al territorio, si coniugano forma, materia, sapienza, rispetto dei valori esistenti.