Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

GIUSEPPE DI BENEDETTO

Analogismi, relazioni e nessi concettuali

Abstract

Nell’osservare la mostra degli esiti didattici dei Laboratori di progettazione architettonica dei professori Renato Capozzi e Federica Visconti colpiscono alcuni aspetti che si ritiene possano essere assunti quali asserzioni concettuali e teoriche poste a fondamento dell’intero processo progettuale e della stessa idea di architettura ad esso sottointesa. Il ragionamento prende avvio dall’affermazione sulla “città archeologica” di Pompei come un giacimento di conoscenza architettonica e urbana. Gli esiti dei laboratori mostrano proprio questa straordinaria fertilità esercitata dalle vive testimonianze del mondo antico e la loro capacità di saper generare, ancora oggi, una reazione poetica. Alcune finalità sono riconoscibili nell’azione didattica dei Laboratori di Renato Capozzi e Federica Visconti: stimolare, attraverso la chiave dell'analogia, nuove interpretazioni tanto dell’architettura di Pompei quanto delle opere di architetti moderni e contemporanei; far convivere nel processo progettuale il pensiero logico lineare e quello analogico, mettendo in risalto l'idea d’immaginazione insita nella stessa concezione del progetto; indicare agli studenti criteri e percorsi di lavoro ispirati al pensiero analogico. Quindi l’esercizio di analogia declinato a Favignana - forse un riferimento non immediatamente intelligibile con Pompei ma che non sarebbe stato possibile «senza lo studio dei rapporti che nella città romana intercorrono tra forma della casa, forma dell’insula e forma della città» - stempera il rigore tipologico includendo nei progetti alcuni degli elementi antropici che caratterizzano il paesaggio dell’isola di Favignana, ed in particolare di Scalo Cavallo, segnato dalla presenza di straordinari ipogei determinati da millenari processi estrattivi.